L'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano nasce nel 1984 per iniziativa del giornalista e scrittore Saverio Tutino. Far confluire in un unico luogo le scritture autobiografiche degli italiani, tramandate in forma di diari o memorie o epistolari, è stata l'ispirazione che ha dato vita all’intero progetto, teso a edificare un osservatorio della memoria collettiva del nostro Paese da mettere al servizio di chiunque intendesse attingervi e fruirne.
I primi passi verso la costituzione di una digital library dell’Archivio diaristico sono stati compiuti grazie al progetto Impronte digitali, avviato nel marzo 2011 e concluso nel febbraio 2016, realizzato in collaborazione con Fondazione TIM, Regione Toscana e la partecipazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Obiettivi primari del progetto sono stati la completa digitalizzazione del patrimonio documentario dell’Archivio diaristico, la realizzazione del Piccolo museo del diario e la messa a punto della digital library.
La DL dell'Archivio diaristico, nasce quindi con il preciso intento di contribuire alla maggiore diffusione del patrimonio diaristico e fa propria l’esigenza di un'utenza sempre più numerosa, sempre più specializzata, che chiede di poter fruire del patrimonio dell’Archivio dei diari attraverso le nuove tecnologie.
Le collezioni attualmente consultabili sono due: la collezione Grande Guerra, rappresentata da 152 scritti autobiografici, la collezione dieci diari in open access. Entrambe le collezioni presentano diari in formato digitale, accompagnati da una scheda descrittiva catalografica che ne consente la ricerca secondo diverse modalità. Ogni diario è corredato da metadati nel formato standard Dublin Core e MARCXML.